Sento che sto per toccare un argomento spinoso…
Negli ultimi 5 anni, da quando sono tornata a lavorare in ufficio, ho assistito a “sfilate” di ogni genere, non sempre adeguate, spesso sconfinanti nel cattivo gusto.
A mio avviso, il concetto basilare che dovrebbero essere ben impresso nelle celluline grigie delle donne e’ uno solo: in ufficio si va per lavorare.
Una volta che questo ci è ben chiaro, nessuno dice che si deve rinunciare ad essere alla moda o che dobbiamo metterci un bel grembiulone come a scuola e spegnere la nostra personalità.
Questione di buon gusto e soprattutto a volte di buon senso…
Tra il valorizzare il proprio aspetto e il mettere in mostra, c’è una bella differenza. Qualsiasi sia la ragione per cui vediamo ragazze in babydoll, che portano il caffè ed i documenti da firmare al capo, di certo non fanno una gran bella figura… Peggio ancora se hanno superato i vent’anni…
Non voglio essere crudele e parlare per luoghi comuni, ma se la nuova assunta mi si presenta in minigonna inguinale e tacco 12 poi dovrebbe perlomeno aggiungere false mansioni sul suo profilo linkedin, altrimenti la ragione per cui occupa un posto di rilievo e’ tristemente oggetto delle malelingue dell’ufficio, dei pettegolezzi femminili e dei commenti solitamente a chiaro sfondo sessuale degli uomini.
Magari poverina ha solo caldo, ma qualcuno dovrebbe spiegarle che ci sono una serie di indumenti che vanno bene per una serata in discoteca o per una cena romantica dove cercherà di far colpo sull’uomo dei suoi sogni, (vestita così non è nemmeno garantito che lui la veda come la donna con cui passare il resto della sua vita, ma questo semmai sarà oggetto di un altro post) non certo per stare 8 ore davanti ad un pc.
Quali ritengo siano questi indumenti?
I seguenti:
– le sopracitate minigonne inguinali, se proprio vuoi mostrare la biancheria non fare nemmeno la fatica di metterle.
– il tacco 10/12/14, a meno che tu non debba andare da un cliente, naturalmente abbinati a vestito o tailleur adeguati ad un meeting. In caso contrario mi spieghi perché devi farti venire mal di piedi quando li mostri esclusivamente nel tragitto dalla scrivania alla macchina del caffè?
– i vestitini modello babydoll o prendisole, quelli tienili per serate sexi o per la spiaggia, in ufficio non ci si abbronza, credimi.
– gli shorts, in ufficio non ci sono, generalmente neppure paletta e secchiello…
– le maglie, i vestiti o le camicette eccessivamente scollate, non lamentarti altrimenti che i colleghi o il capo non ti guardino negli occhi e non prestino attenzione quando gli spieghi le cose, non lamentarti se nessuno prenderà in seria considerazione il fatto che anche tu hai dei neuroni funzionanti oltre ad una latteria semovente.
– i gioielli che tintillano, ingombranti, che fanno rumore appena sposti la mano dal mouse alla tastiera e sottolineano ogni lettera battuta, farebbero venire mal di testa anche a chi non ne soffre abitualmente.
– i leggins con le magliette corte ad altezza vita, ma questi li vieterei ovunque, dovrebbero vietarli per legge… In ogni caso non mi risulta che nella pausa pranzo ci sia la lezione di aerobica.
Non dimentichiamo poi che non è solo questione di “immagine” ma anche di salute e benessere fisico, gli indumenti stretti non fanno traspirare la pelle, impediscono una normale circolazione, specialmente se costrette a stare sedute per ore, le minigonne eccessive sono poco igieniche, insomma pensiamo anche a noi stesse, prima di agghindarci come se la nostra carriera dipendesse da quanto mostriamo o da quanto siamo alla moda.
Un bel sorriso e vestiti eleganti ma comodi, adeguati al posto dove ci troviamo, credo siano il miglior biglietto da visita per “dire” chi siamo e quanto valiamo.