Coinvolgimento fisico, mentale o emotivo?

Partendo dal presupposto che ogni cosa che scrivo è il mio personale punto di vista, in questo post parliamo di coinvolgimento

Da che mondo è mondo, esistono tre generi di coinvolgimento, quello fisico, quello emotivo e quello mentale.
In un rapporto a due e’ estremamente raro che si possa essere coinvolti emotivamente, fisicamente e mentalmente dalla stessa persona, è più probabile che predomini uno solo o al massimo due di questi generi di coinvolgimento. Nel corso della nostra vita, possiamo quindi se siamo fortunati, avere tre grandi amori, ognuno dei quali ci coinvolge totalmente perchè il genere di coinvolgimento che predomina, in qualche modo, annulla gli altri rendendoli superflui.
Annullamento comunque temporaneo che si verifica in una prima fase di frequentazione, nella fase successiva o si accetta il compromesso di essere totalmente coinvolti solo per alcuni aspetti o inevitabilmente ci si sente attratti da chi ci coinvolge in altro modo.
Se l’anello mancante è il coinvolgimento mentale si può sopperire con le amicizie e i legami familiari, nel caso di assenza di coinvolgimento fisico a volte la coppia trova un equilibrio che appaga comunque entrambi. Quando manca il coinvolgimento emotivo, possono diventare letteralmente dolori perchè esiste una necessità emotiva costante che spesso tamponare con altro è veramente un’impresa che ha dell’epico. Solitamente vi si riesce in età adulta o se reduci da profonde delusioni emotivo/sentimentali.

Il coinvolgimento cambia nelle diverse fasi della nostra vita, in gioventù tendenzialmente hanno la meglio la fisicità e l’emotività, tutti quegli ormoni che vagano liberi per il nostro corpo, il bisogno di fare esperienza ci rendono molto più propensi a mettere al primo posto cuore e sesso, non necessariamente come due conviventi..
Con la crescita e la maturità, comprendiamo che il coinvolgimento mentale è essenziale tanto quanto gli altri due e non è raro il caso in cui il primo vinca a mani basse.
Questo perchè la consapevolezza della nostra fisicità nel rapporto con l’altro sesso ci permette di sentirci più a nostro agio con il partner, si impara a confrontarsi, a spiegare le proprie esigenze o molto più semplicemente a farle capire, si è un pochino più “egoisti” e più rilassati, l’ansia da prestazione sparisce e lascia il posto al “godersi” il momento. Difficilmente ci si mette ancora a confronto con altri ma si “vive” il sesso in maniera più esclusiva e profonda.
Riusciamo persino a fare a meno della fisicità anche per periodi molto lunghi, perchè benchè sia necessaria in un rapporto non è più essenziale e per quanto riguarda i single, beh, il sesso non è una soluzione e non colmerà i nostri vuoti se ne abbiamo.

Come quella fisica anche la componente emotiva perde punti in fase adulta, quasi tutti (a eccezione degli eterni sognatori che vivono in un perenne stato adolescenziale) diventiamo più realisti e razionali, ci rendiamo conto che il principe azzurro non arriverà mai su un cavallo bianco ne su una Ferrari a portarci in una splendida isola della Polinesia e la principessa del castello è solo una ragazza un po’ viziata che porta con nonchalance una borsa di Vitton e un vestito di Prada ancheggiando sulle sue Louboutin. Possiamo comunque passare nottate guardando serie tv per inguaribili romantici ma quando la puntata finisce siamo sempre soli, ci sono i piatti da lavare e al mattino alle 6:30 suona la sveglia e dobbiamo correre in ufficio.
Questo stroncherebbe qualsiasi vena romantica…

L’accrescimento di queste consapevolezze, sfortunatamente per chi “vuol provarci” fa si che il coinvolgimento emotivo di una donna o un uomo non più “adolescente” (di età anagrafica e soprattutto testa) richieda e abbia aspettative di livello “champion”, le romanticherie da newbie al massimo ci possono far sorridere un po’ come quando a un bambino casca il gelato dal cono.
Serve decisamente di più di un mazzo di rose…

Aggiungiamo che probabilmente ognuno di noi ha le sue belle esperienze negative e si è trovato, si spera saltuariamente, a svuotare vasetti di Nutella o a mangiare pizza fredda e troppo condita piangendo sul divano ed ecco che, il coinvolgimento emotivo mancante viene colmato dal supporto e l’interesse degli amici, nel piacere del dialogo e nello stupore per quelle piccole sorprese di poche persone che credono ancora che “dare” sia più importante e appagante che ricevere. Possono essere brioches comprate per tutti e portate in ufficio una qualsiasi mattina, un pensiero per il tuo compleanno o il semplice “andiamo a bere un caffè” se le occhiaie da carenza di sonno per mille problemi ormai ti arrivano al mento…
Si tratta di un’emotività diversa, più serena e costante nel tempo, vale più l’esserci con discrezione e continuità partecipando alla tua vita, sia nei momenti felici che in quelli difficili, che il comparire pieno di buone intenzioni per poi sparire ciclicamente appena il vento cambia e altre priorità prendono il sopravvento.

Cresciamo, chi prima chi dopo cresciamo tutti, e alla fine, dei tre coinvolgimenti diventa fondamentale quello mentale, il piacere del confronto su tutto ciò che ci accade e che accade intorno, il saper creare e arricchire un dialogo, le ore che stimolano e arricchiscono la nostra mente e la nostra esperienza.
Il rapporto con gli altri diventa veramente condivisione a tutti i livelli, difficilmente si accetta ciò che non “ti lascia qualcosa”.
Questo insieme a un coinvolgimento emotivo più affettivo che passionale, ci fanno scegliere senza ombra di dubbio da che parte stare.

Se volessimo fare un’ipoteco grafico dell’andamento del coinvolgimento nella nostra vita avremmo una cosa di questo genere:

graficoco

Il fatto che io mi sia messa a fare un grafico excel per illustrare meglio le mie teorie, vi può già indicare la mia età e come la pensi in caso supponeste che il mio post avesse una vaga impostazione pseudo-psicologica generale…

Poi ovviamente ognuno è fatto a modo suo, entra in gioco l’empatia e un sacco di altre caratteristiche soggettive. Purtroppo non esiste mai una verità assoluta su questi temi e anche se ci fosse sicuramente sarei una delle eccezioni alla regola.

Del resto, non ricordo più chi diceva: se vuoi conquistarla “fai l’amore con il suo cervello” con il suo corpo sono capaci tutti.

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