E’ “uno di quei giorni” pertanto sono pienamente autorizzata a essere fastidiosa e un po’ polemica.
Pensate che se una donna decide di commettere un reato in “uno di questi giorni” potrebbe addirittura avere le attenuanti… Il che la dice già lunga sul livello di fastidio che siamo costrette a sopportare per la maggior parte della nostra vita più o meno puntualmente ogni 28 giorni.
La dice lunga anche in merito a quanto gli uomini devono, possibilmente pazientemente, sopportare… Una statistica non verificata mostra come, all’aumentare del numero delle vostre amicizie femminili, aumenta anche la probabilità che ogni giorno voi siate vittima del malumore “da ciclo”.
La pazienza è la virtù dei forti e cari maschietti se non ne avete, iniziate seriamente a valutare la possibilità di trasferirvi in un eremo in tibet a suonare il gong e meditare.
In alternativa, per un attimo ignorate il testosterone che domina anche il vostro inconscio e cercate di provare almeno a comprendere un concetto semplice, o se proprio non ne siete in grado memorizzatelo come un assioma: essere Donne è parecchio complicato. Vi spiego perchè.
La maggior parte degli uomini, impara fin troppo presto a mantenere una rigorosa distanza dal mondo femminile quando le donne si avvicinano al loro “appuntamento mensile”. Alcuni ne sono addirittura spaventati, non si può parlarne, la vista di uno degli accessori necessari in quel periodo provoca spasmi e “schifo”, si tengono a distanza di sicurezza dal bagno mentre lei lo occupa anche se conviventi da decenni, se hanno figlie femmine delegano alla madre la preparazione della bambina all’avvento del menarca come se fosse un rito satanico, ma soprattutto imparano a archiviare ogni possibile malumore femminile insieme alle tasse da pagare, le multe e la mancata sintonizzazione della tv nel giorno della finale di coppa, in uno angolo della mente preposto al passaggio diretto verso l’oblio.
Nel quotidiano a confronto con l’universo femminile ogni uomo diventa una perfetta macchina di calcolo, riesce infatti a elaborare uno schema di una semplicità disarmante che applica appena lo sguardo di una donna assume quel caratteristico luccichio dei predatori affamati:
è incazzata
è infastidita
è nervosa
=
ha il ciclo
=
FUGA
Questo perchè anni di storia hanno contribuito a far pensare che le mestruazioni siano una sorta di morbo che trasforma mensilmente le donne in esseri incapaci di intendere e di volere, privi di pensiero e totalmente incapaci di controllo sul proprio umore e sulle proprie reazioni.
Il che è vero solo in parte, il resto è leggenda, come gli uomini lupo e i vampiri.
Sarebbe utile e sensato, visto che siamo ormai negli anni 2000 e le streghe non vengono più messe al rogo, abbandonare una volta per tutte le dicerie medioevali che spesso è volentieri sono alimentate dalla madre del figlio maschio per gelosia nei confronti delle/a futura fidanzata/compagnia/moglie.
Ebbene sì, quando si tratta del nostro frugoletto la complicità femminile evapora come neve al sole e ogni occasione è buona per rendere le cose difficili alla donna che il figlio ha scelto… (Siamo proprio delle stronze…). Infatti chi non è particolarmente legato alla “mammina” tendenzialmente si ricorda il giorno in cui vi è arrivato il ciclo, non ha problemi ad andare al supermercato a comprarvi gli assorbenti se li avete finiti, non sviene alla vista di qualche goccina di sangue e vi prepara la boule dell’acqua calda al primo accenno di dolore.
Tanto perchè vi rendiate conto di cosa sto parlando, la nonna anni fa mi impediva di toccare le piante perchè sosteneva che se le sfioravo quando avevo il ciclo queste sarebbero morte… Inutile dirvi che le mie piante godono di ottima salute.
Se quindi abbandonate le leggende e ignorate, se è il caso, le vendette trasversali della “mammina”, vi renderete conto che il problema è uno solo: ormoni. Si tratta solo di ormoni.
Il fatto che il maschio tenda a fuggire in quei fastidiosi giorni è semplicemente un problema ormonale.
Semplicemente, non è stato predisposto per comprendere e gestire veri e propri attacchi al proprio organismo che all’interno del suo corpo non si verificano e non si verificheranno mai.
L’uomo infatti può avere saltuariamente picchi di un solo ormone: il testosterone, in alcuni casi questa abbondanza ormonale lo rende irritabile e teso allo scontro col genere umano maschile per un sorta di competitività territoriale ma difficilmente lo trasforma in una sorta di Gremlins a cui si è dato da mangiare dopo la mezzanotte.
I livelli di questo ormone infatti non variano mai in modo così significativo, quello che può capitare è che nel periodo estivo, come tutti gli altri mammiferi, il maschietto avrà una maggiore propensione all’accoppiamento il che spiega anche perchè gli ex tornano magicamente sempre d’estate, perchè esistono le cosidette “storielle estive” che terminano col cadere delle prime foglie dagli alberi e perchè il collega dell’ufficio a fianco che non ti ha mai degnato di uno sguardo improvvisamente ti trovi la donna più attraente del pianeta.
Spiega anche perchè, col caldo, uomini che durante l’inverno hanno preso la forma del divano, inizino a assomigliare a delle piccole api operose attratte da ogni “germoglio” che mostri un minimo di interesse e saltellino da un fiore all’altro con assoluta noncuranza.
Noi donne invece, passiamo la quasi totalità della nostra esistenza in un eterno tiro alla fune fra picchi ormonali e sfortunatamente di ormoni ne abbiamo un set completo.
In soli 28 giorni alterniamo picchi di progesterone a picchi di estrogeni (Per chi non lo sapesse questi due ormoni sono totalmente antagonisti).
Quando aspettiamo un bambino si aggiungono a completare il quadro la prolattina e gli ormoni della gravidanza (Di cui in tutta onestà non ricordo i nomi). In menopausa il calo ormonale ci trasforma in barattoli vuoti e tristemente abbandonati da quei compagni di avventura con cui ormai ci eravamo abituate a convivere. Se prendiamo la pillola anticoncenzionale, l’assenza di progesterone spesso ci rende insensibili al desiderio di accoppiamento e di questo qualcuno dovrà spiegarmene il senso, è la vendetta di tutti quei bambini non ancora nati che aspettano il loro turno per venire al mondo?
Pare quindi abbastanza comprensibile la nostra tipica lunaticità, non l’abbiamo chiesta noi ne credo nessuna la volesse, non siamo orgogliose ne felici di passare dalla più raggiante felicità al pianto senza nessun motivo e i nostri nervi sono messi a dura prova ogni volta che, causa picco ormonale, ci irritiamo per cavolate.
E’ terribilmente faticoso dominare ciò che ci rende un condensato di istinto, impulsività e eccessiva sensibilità in dosi variabili secondo la stagione, le fasi lunari, le maree e probabilmente, in alcuni casi, persino il colore delle pareti del salotto.
[Ecco spiegato perchè spesso, in quei giorni, ci vedete cambiare la disposizione dell’arredamento o improvvisamente ci vedete con outfit a tema giallo limone nonostante nel nostro armadio regni il nero]
Diventa poi sempre più difficile mano a mano che si cresce perchè, raggiunta la fase adulta e la maturità, non è più possibile chiudersi in casa saltando la scuola per una settimana e avere a che fare solo col gatto che seppur in quei giorni ti guardi un po’ perplesso, ti accetta con indifferenza e superiorità qualsiasi sia il tuo umore.
Del resto i felini sono animali altrettanto lunatici e si sa che le streghe avevano sempre con sè un gatto…
Il lato spiacevole del confrontarsi obbligatoriamente con altri esseri umani in quel periodo che sia per lavoro, studio o semplice obbligo è che, prima o dopo, la domanda: “hai il ciclo?” con tono più o meno sarcastico e la conseguente evaporazione del soggetto, arriverà sempre puntuale e cosa ancor più fastidiosa, la formula: donna irritata = ciclo, nel corso degli anni diventa una costante che viene utilizzata spesso a sproposito in qualsiasi occasione e per qualsiasi motivo tu ti permetta di essere di cattivo umore.
Sfortunatamente per le donne, la natura ha fornito all’uomo la scusa perfetta per evitare ogni possibile discussione.
Non importa se è proprio in quei momenti che apprezziamo maggiormente supporto, aiuto, contatto o semplicemente un minimo di empatia in più.
Forse non è ancora chiaro che non siamo contagiose e che la miglior cura per il nostro malumore è proprio la comprensione e la vicinanza.
Va bene lo stesso, ci siamo abituate e ci siamo fatte anche più furbe. Col tempo impariamo anche noi a sfruttare abilmente queste occasioni perchè saremo lunatiche ma non stupide, pertanto pareggiamo i conti. Il noto “no stasera ho mal di testa” cari uomini a volte ve lo siete meritato, non è cattiveria ma un riportare in equilibrio una bilancia che mensilmente pende a vostro favore.
Personalmente, con tutto questo discorso, non mi permetterei mai di dire che invece essere uomini è semplice e so che qualcuno di voi vorrebbe rispondermi in questo modo.
In tutta onestà, se potessi scegliere, vorrei comunque rinascere donna perchè ciclo a parte, penso che la natura vi abbia privato di una delle cose più belle al mondo che è la possibilità di crescere dentro di sè e portare alla luce un altro essere umano.
E sì, anche questo non è argomento da mille e una notte e ha un tot di lati negativi ma è qualcosa di così unico che si può solo provare, non spiegare.
Forse in fondo è per questo che ce l’avete tanto con noi e il nostro ciclo vi infastidisce al punto, talvolta, da rendervi a volte completamente insensibili, si tratta sempre, seppur incosciamente, di pareggiare i conti vero?
Ciao Barbara, ti ringrazio per questa panoramica, che ho letto con piacere!
In passato mi è capitato di conoscere qualcosa sul vostro aspetto delle mestruazioni, grazie ad una ragazza che allora frequentavo, e di cui di frequente mi parlava. Ecco, da lì è iniziato anche un momento in cui mi sono voluto documentare, al punto che acquistai un libro a riguardo, ma che tempo dopo ho ceduto in un punto bookcrossinqg, in quanto lo trovavo un po’… “new age”, forse, ma non so neanche se sia il termine esatto per esprimere il concetto; ricordo solo che ciascun capitolo, alla fine, comprendeva riflessioni/esercizi da fare. Ad ogni modo, non ti nascondo che mi piacerebbe conoscere meglio questo “Universo Donna”.
Il libro in questione è “Mestruazioni”, di Alexandra Pope.