L’avanzare dell’età non è una tragedia ma un’opportunità

“Sto invecchiando”, “Stai invecchiando”, “Ormai hai una certa età”…

E quindi? Capita, si chiama vita e sfortunatamente per chi ora è più giovane e può glorificarsi della soddisfazione nel darti del vecchio o della vecchia, prima o poi capiterà anche a loro, basta sorridere e aspettare…
Quali sono poi i reali “problemi” dell’avvicinarsi ai 50?

I capelli bianchi, la pelle che cede, le rughe, la stanchezza, i problemi fisici?
O forse la voglia di startene per conto tuo, la mancata comprensione dell’atteggiamento adolescenziale forzatamente protratto, l’andare a letto presto la sera, il ritrovato amore per i libri, l’allontanamente dalla rete, la passione per il giardinaggio e la domenica mattina in vestaglia sul divano con una tisana e le tue gatte che ti guardano mentre scrivi questo post?

Se questi sono problemi, perdonatemi ma chi lo  crede, di problemi seri ne avete avuti pochi e bisognerebbe rivedere un attimo le percentuali d’importanza che vengono attribuite a ciò che accade nella vita di ogni giorno. Io sono sicuramente cinica e piuttosto acida ma lo dico a “fin di bene”, è necessario a volte cambiare il proprio punto di vista  e le proprie priorità esistenziali per affrontare con serenità “gli anni che passano”.

Il segreto sta nel percepire se stessi come qualcosa di nuovo, da scoprire e assecondare, perchè di veramente negativo non c’è assolutamente nulla di più di quello che ad ogni età ci troviamo ad affrontare.

Partiamo dal lato estetico. Se pensiamo di poter apparire come quando avevamo 20 anni non solo è una battaglia persa ma uno sforzo immenso e vano, che ci porterà solo a sembrare, non solo ciò che non siamo più ma nemmeno qualcosa di simile ad esseri umani. (Virtualmente o meno)
Nessuno sta dicendo che dobbiamo fregarcene altamente e lasciare che la pelle cada a pezzi o che le cellule adipose si impossessino del nostro corpo perchè la disperazione per una condizione non più ottimale, ci porta a sfondarci di cibo (tanto ormai…) anzi, va tenuto presente che più si “cresce” più le cure e le attenzioni che dobbiamo avere verso noi stessi diventano importantissime, non solo dal punto di vista estetico che è in realtà l’ultimo fattore di cui dovremmo tener conto ma proprio per il nostro benessere fisico.
Bere due litri di acqua al giorno, evitare di annegare lo sconforto in cioccolato e schifezze alimentari varie, scoprire il mondo delle tisane, diminuire le dosi di caffè e modificare in generale la nostra dieta, senza per questo farci mancare la pizza del sabato o il gelato della domenica, apporta benefici generali che potranno non evitarci di invecchiare ma quantomeno evitare di passare metà del nostro tempo in esami, visite, controlli e che ai problemi fisici che inevitabilmente arriveranno, se ne aggiungano altri.
Passeggiare, fare dell’attività fisica non trasformerà completamente il nostro corpo facendoci ritrovare la forma del diciotenne palestrato o della pin up da copertina ma manterrà i nostri muscoli svegli ed eviterà che dopo 12 passi cerchiamo ansimando una panchina dove riposare le nostre stanche membra.

Ci stancheremo prima comunque, è un dato di fatto, come è un dato di fatto che le rughe ci verranno comunque anche se utilizzeremo la più costosa crema antiage. E’ un dato di fatto anche che la pelle non può tornare tonica e che le tette inizino a cadere.
Abbiamo due possibilità: chirurgia plastica (o bi-adesivo per quanto riguarda il lato A ma pure quello B…), insistere fino a farci scoppiare il cuore nel tentativo estremo di veder nuovamente spuntare un bicipide o la tartaruga addominale o, molto più semplicemente, accettare che non è possibile tornare indietro nel tempo e iniziare a pensare che forse è meglio così.

Anche perchè onestamente io coi soldi per la chirurgia plastica, se li avessi, me ne andrei in Giappone…

Alla fine si tratta più di un lavoro mentale che di un lavoro fisico.
Se si educa se stessi al cambiamento accettando semplici leggi naturali, si imparerà ad educare anche gli altri al non stramazzarci le ovaie o le parti basse maschili con la storia del “sei vecchio/a”.
Io lavoro in un’azienda dove l’età media è 30 anni, è normale che ogni giorno sia sottoposta al confronto con “la giovane età” e certo, qualche problema nel costante bersagliamento di chiappette sode e fisici scolpiti posso pure dignitosamente farmelo.
Ma proviamo a farci un  paio di lecite domande seppur ciniche e con abbondante dose di sana e giustificata cattiveria: come saranno tutte queste beltà quando avranno la nostra età? E soprattutto, quanti di loro di fronte a un confronto che metta in gioco la mente e non le chiappe o i bicipiti, saranno veramente all’altezza di portare avanti un dialogo costruttivo? Quanti hanno l’esperienza per intrattenere una conversazione interessante e coinvolgente che non ti faccia venir voglia di tornare di corsa ai tuoi power point finito il caffè?
Non perchè siano stupidi attenzione, ma perchè la diversità di età significa proprio questo, un bagaglio culturale ed esperienziale palesemente diverso perchè cresce esponenzialmente di anno in anno insieme alle borse sotto gli occhi.

Naturalmente non si può generalizzare, ci sono ragazzi/e giovani con una mente degna di premio nobel e adulti che a 45/50 anni ancora ragionano e si comportano come adolescenti… Ma questa è un’altra storia.

Il punto quindi è semplicemente accettare il cambiamento e fare tesoro di ciò che ci regala. Non riusciamo più a fare nottate in discoteca? Pace, significa che i libri che sono rimasti sul comodino finalmente verranno letti.
Abbiamo bisogno di dormire di più? Ci guadagniamo solo in salute e potremo godere della bellezza dell’alba o dell’odore del mare di primo mattino mentre altri saranno a letto a smaltire l’hangover della nottata con gli amici.
Riscopriremo il piacere della buona tavola in cene tranquille che aumentano il confronto e il dialogo più che il muoversi scomposti  in branco con musica assordante nelle orecchie, il salutare trekking fra paesaggi mozzafiato, il piacere dello stare insieme e quello di guardare più lontano dei 30 cm che ci servono per leggere sullo schermo del cellulare per scoprire cosa c’è intorno a noi.

Pazienza se non potremo bearci delle conquiste di una sera o del dolore dell’acido lattico da maratona sessuale. Quanto invece arrichisce le nostre giornate e la nostra esistenza, presente e futura, una mostra d’arte, una passeggiata fra i boschi, una serata con tua figlia/o a scegliere la serie tv da guardare abbracciati sul divano mentre ti racconta la sua giornata, il piacere di cucinare un nuovo piatto, una pianta che cresce e fiorisce dopo le tue amorevoli cure, le foto che potremo rivedere negli anni dopo un viaggio, il confronto su temi di attualità, i consigli di un amico/a di fronte a una tazza di tè, il dialogo reale e in estrema sintesi, il vivere pienamente e con consapevolezza senza perdere tempo nella futilità dell’apparenza?

Se evitiamo di voler fare ancora “i giovani” con l’inevitabile risultato che poi passiamo due giorni a letto con le ossa rotte e i muscoli indolenziti e se evitiamo di stare a deprimerci per ogni capello bianco che cresce, certo, andremo a letto alle 22 insieme alle galline ma avremo vissuto almeno 14 ore di ogni giornata.
Di fatto, godiamo molto di più del tempo a disposizione di quando avevamo 20 anni…

Nessuno poi vede il lato positivo della comparsa dei segni dell’età, io non mi sono mai divertita così tanto come in questi ultimi anni a provare maschere di bellezza, creme e trucco, tinte per capelli, outfit più casual e soprattutto più comodi (che possibilmente evitino che il giorno dopo lo passi in bagno perchè ho tenuto la pancia scoperta o sono andata in giro in pieno inverno con l’equivalente di un pareo) e/o più “eleganti”. Ho persino iniziato a usare le camice scoprendo che una camicia bianca può risolvere mille dubbi quando la mattina il risveglio neuronale è particolarmente lento.
Non ho mai goduto tanto come adesso dell’effetto antistress di una lunga camminata o del trekking, del risveglio muscolare lento ma efficace dato dallo yoga o (se mai avrò i soldi per farlo, per ora sono ferma a tre lezioni di prova) dei benefici anche umorali e mentali dati dal tai chi.

Poi sapete qual’è la ineluttabile realta’? Che di vita ne abbiamo una sola e se a 40 anni iniziamo a vedere un declino assoluto e inesorabile in ogni nostra attività e in ogni nostra giornata, ne butteremo via almeno la meta’, pertanto non c’è veramente tempo da perdere!

Ho 45 anni e credo di essere molto più interessante ora di quando ne avevo 30, ho le rughe e detto onestamente non me ne frega niente, le avranno tutti e perdonatemi una punta di cattiveria ma c’è chi a 30 anni, di anni ne dimostra più di me, con la differenza che passa il tempo a cercare di nascondere ciò che è, e che con ostinazione rifiuta di accettare i regali che l’età adulta sta iniziando a mettergli davanti, per continuare a essere sempre più, apparenza e non sostanza. E’ la società che lo impone? Per certi aspetti sì ma si tratta sempre di una nostra scelta e di imparare a spostare l’ago della bilancia dall’aspetto esteriore a quello interiore.
Come mi vedo a 60/70 anni?
Non ho paura di invecchiare ancora, ho archiviato tutte le pippe mentali possibili tra i 39 e i 40 quando mi sono ritrovata a fare i conti con i primi cambiamenti e sogno di diventare la vecchietta acida che sale sul bus e fa alzare i giovanotti dai posti per anziani, di passare le mattine al mercato a scegliere la frutta litigando sul prezzo e di visitare i cantieri della metropolitana o dei nuovi grattacieli che arricchiranno lo skyline di Milano, di andare al supermercato alle 13 per comprare due limoni, di avere il tempo per scrivere e almeno altri due gatti a cui fare foto da postare con l’hashtag #mylove per infastidire i guru di instagram, di viaggiare finchè le gambe lo consentiranno e di vedere la peste bionda diventare donna, sposa e mamma, magari di vederla esporre le sue opere (quali che siano) in una mostra a new york e sì perchè no, di ritrovarmi nonna e portare i nipotini al parco e di vedere lo sguardo schifato dei finti perbenisti davanti ai miei tatuaggi potendogli finalmente rispondere che forse sarebbe meglio se dedicassero più attenzione alla loro faccia.
Saro’ terribile e insopportabile e con la menopausa non potrò nemmeno più dare la colpa al pre ciclo anche se a pensarci bene potrei usare la scusa dell’arteriosclerosi, ma mi divertirò tantissimo, come mi diverto ora, perchè sapete una cosa, non c’è nulla di più bello del ridere, è la miglior cura per ogni male e il modo migliore per affrontare qualsiasi periodo della vita.

Ci ho messo un po’ a capirlo, ma il segreto è solo questo.

bb12

Pubblicità

4 pensieri su “L’avanzare dell’età non è una tragedia ma un’opportunità

  1. Sarò impertinente, o screanzato (fai tu), ma io nella foto ti trovo bellissima!
    Ciò premesso, non posso far altro che essere d’accordo con quello che hai scritto, in quanto mi ritrovo a fare un bel po’ di cose di quelle che enumeri nella prima parte del tuo post: ho un lavoro che – a seconda dei giorni – mi fa camminare molto, a volte niente (dipende da quanto c’è da fare), ma quelle volte che le cose da fare non sono molte, cerco sempre un pretesto per camminare; la mattina mi faccio circa 2 km per andare in stazione, e a volte faccio lo stesso per tornare a casa; nel tempo libero, mi capita di tirare con l’arco (per ora solo una o due volte a settimana, ma appena le giornate si allungheranno di più, usufruirò anche dei giorni feriali… Per quanto riguarda il mangiare schifezze, ok, qui pecco un po’, ma come si dice… sto cercando di smettere! 😉 Dalla mia ho il fatto che non fumo e non bevo; mi limito a un po’ di vino a fine pasto, per bere un po’ di più in occasione di feste o simili con amici…
    Per quanto riguarda il ridere, non posso che essere d’accordo! Ho letto che per ridere si mettono in moto poche centinaia di muscoli, di quanti non se ne mettano in moto quando ci si arrabbia. Detto questo, credo di essere sulla via giusta per condurre una vita (almeno un po’) sana. Cosa ne pensi?
    Ti auguro una splendida serata!

    1. Penso che sei decisamente sulla strada giusta! Nessuno dice che bisogna improvvisamente e totalmente cambiare ogni nostra abitudine, schifezze ne mangio anche io, specialmente quando sono nervosa, fumo e questo già è un grosso punto a mio sfavore ma o questo o le testate sugli spigoli e già soffro di emicrania quindi… si fa quel che si può senza rinunciare per forza a tutto altrimenti si cade nella depressione più nera e sarebbe peggio… il tiro con l’arco mi ha sempre affascinato ma dovrei avere più tempo libero, chissà un giorno potrei provarci, così nell’elenco delle cose che farò quando sarò anziana posso aggiungere l’intimidazione dei piccioni (e della Bibbia che li nutre) del parco vicino a casa. Ridere non è sempre facile ma bisogna provarci e non dimenticarsi che è la cura migliore, ho studiato un po’ di anatomia e confermo la tesi dei muscoli mossi anche solo in un sorriso. Concluso dicendo che non sei affatto impertinente o screanzato, sarei io ipocrita ed egocentrica a non ammettere che i complimenti fanno sempre piacere però tieni conto che la foto e’ sfuocatissima 😛 mi piaceva più per l’idea che dava (la peste bionda voleva farmi delle foto e mi venivano solo espressioni da perfetta idiota) di serenità e divertimento che per il resto! Una splendida serata anche a te e continua così, per quel che vale mi pare di capire che per te l’età non sarà mai un problema 🙂

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...