Quest’anno siamo in ritardo, solitamente erano nell’ultima settimana di giugno i giorni dedicati alla gita estiva culturale ma quest’anno la bionda ha avuto gli esami di terza media pertanto si è dovuto rinviare.
Il caldo patito nei tre giorni che andrò a descrivervi a Parigi, ricorda molto quello di Milano, avete presente quando rimangono le impronte sull’asfalto se si sta fermi i piedi troppo a lungo? Siamo però sopravvissuti e la bionda (da ora chiamata Panky) è riuscita tra sudore e fatica a vedere le perle che la capitale francese offre.
Questo post sarà suddiviso in due parti, nella prima condenserò il “day by day” che potete trovare anche nelle stories in evidenza nel mio profilo di Instagram @eclissi72 (ed è decisamente più divertente), nella seconda parte consigli utili e istruzioni per l’uso.
DAY BY DAY
Paris – Day 1:
Atterrati all’aeroporto di Orly verso le 15 la prima vera avventura e’ stato cercare di capire come arrivare in hotel… Con due app e due piantine cartacee alla fine, per ben 8 euro a testa, abbiamo deciso per il fantastico Orly bus che è un po’ come la 90 a Milano nell’ora di punta. Siamo riusciti a salire sul terzo che è passato compressi come delle aringhe in scatola, tempo di attesa totale 45 minuti.
Giunti alla metropolitana mentre si cercava di ottenere una bottiglietta d’acqua dal distributore che ha letteralmente schifato i nostri euro italiani lasciandoci con la lingua felpata, ci siamo accorti che eravamo alla fermata della RER e non a quella della metro ma nulla di grave, 182 scalini (le scale mobili sono un miraggio), una signora incastrata fra le porte, un labirinto di corridoi rigorosamente piastrellati tipo bagno e finalmente abbiamo iniziato a capirci qualcosa nel dedalo dei trasporti.
Il Mob hotel e’ veramente carino, tutto molto radical chic, bio, un po’ boutique hotel ma… Ci e’ stato subito chiaro perché e’ costato così poco, la realtà è che la camera è per due persone e furbamente i gestori hanno aggiunto un bel materassino per terra dove pensavano avrebbe dormito Panky. Non la conoscono affatto, Panky non si fa divorare dallo scarafaggio parigino nel sonno! (Scherzi a parte nulla da dire sulle pulizie)
Alle 17 siamo partiti convinti per il sacreu cour, dopo aver aspettato invano il bus 137 per 25 minuti (sui mezzi di superficie non ci siamo proprio…), siamo arrivati in cima, il panorama sulla città è unico e la chiesa imponente e grandiosa.
Sfiniti dalla sessione di alpinismo siamo scesi e mangiato pollo tandori in un posto vicino a Pigalle (Non troppo vicino altrimenti Panky si traumatizza!), la parte più divertente della cena e’ stata quando di fianco al nostro tavolo da una botola è salito un bidone dell’immondizia che un simpatico cameriere ha portato fuori, Andrea non ha chiamato l’avvocato ma poco ci è mancato.
[Inutile direi quindi che non vi darò nemmeno il nome del ristorante]
La giornata si è conclusa sul terrazzo dell’hotel a bere bibite (2 euro l’una) cercando di capire come arredare il terrazzo della casa di Panky.
Ah… Abbiamo dormito in 3 nel letto matrimoniale, cioè Panky ha dormito, io son rimasta aggrappata al bordo del letto con la tenacia di un perfetto koala!
Paris – Day 2
Stamattina di buon’ora abbiamo scoperto che qui i semafori li accendono alle ore 9. Fortunatamente le patisserie sono aperte e decisamente sono il miglior luogo dove iniziare la giornata.
La miglior ein assoluto trovata di fronte alla fermata della metro è PAUL. (E’ un franchising ne troverete parecchie in giro)
Fatto il carico di zuccheri e ormai esperti delle linee metropolitane, la prima tappa è stata il museo d’Orsey. Tra un Van Gogh, un Thoulouse Lautrec e la dipartita di Delacroix che non si capisce bene dove fosse finito, e’ arrivata l’ora pranzo ma, noi temerari, abbiamo pensato bene di raggiungere, a piedi, l’arco di trionfo.
Se non fosse stato per i 32 gradi e per l’assenza di piante a fronda larga sugli Champs – Elysees (con qualche accento da qualche parte) sicuramente non li avrei percorsi come uno zombie nel Sahara con la pressione di un criceto morente (Panky la definisce “morte”).
Dopo aver acquistato una bottiglietta d’acqua, presa direttamente dalla Senna, da un indigeno del luogo con cui abbiamo potuto solo bagnarci i capelli, e’ giunto il momento di recarsi alla torre Eifeel dove la coda per salire era pari a quella del giorno di lancio del nuovo iPhone X fuori dall’apple store.
Torre rinviata a domani perché Panky è disposta a piazzarci una tenda davanti… (Probabilmente quindi la troverete li sola verso le 7 di domani mattina sotto il sole, portatele dell’acqua grazie!)
Fattesi ormai le 17 ci siamo ricordati che esiste Notre Dame e vorrai mica perdertela!
Quasimodo come sempre non si è visto, e’ un ragazzo timido del resto, lo sappiamo…
Sul finire del giorno e’ rimasto in planning solo il Centre Pompidou, va detto che diversamente da Piazza Gae Aulenti a Milano la fontana qui non viene usata come una piscina, bravi!
Due parola sulla cena, scegliamo un ristorante alsaziano recensito con 5 stelle su tripadvisor… L’Alsacien
Va premesso che non sono una persona difficile in fatto di cibo ma non mangio 3 cose: aglio, cipolla perché non li digerisco e formaggio perché sono intollerante al lattosio.
Cosa cucinano in Alsazia? Simpatiche piadine con sopra varie ed eventuali condite tutte con cipolla e formaggio… La mia cena è stata una piadina al cioccolato e pere ma tutto sommato se escludiamo il chiaro tentativo di terminarmi non era male!
Ritorno in hotel, doccia con uno shampoo rigenerante che mi ha compattato la capigliatura in un unico grosso grumo, gin tonic di consolazione pagato ben 12 euro e nanna.
Paris – Day 3
I nostri eroi oggi, dopo la ormai consueta colazione da Paul, alle 9:20 erano già in coda per salire sulla torre eiffel. La tenacia li ha premiati infatti subito dopo di loro, si è formato un fiume umano che li avrebbe costretti nuovamente a desistere ma loro fieri e orgogliosi di essersi alzati alle 7 come quando si va in ufficio, sono riusciti a salire e godersi un fantastico panorama!
Dopo aver analizzato tutta la città dall’alto si è scesi sotto terra, sotto la piramide del Louvre per l’esattezza (Dan Brown sostiene che li sia sepolta Maria Maddalena e a noi piace crederlo).
Apparte una deviazione lunghissima attraverso pietruzze e sarcofagi del mondo egizio che in tutta onestà a me e Panky non interessava per nulla, siamo arrivati alle sale top! [Momento polemico ON] L’organizzazione del museo più noto al mondo lascia un po’ a desiderare, mi sfugge perché “La vergine delle rocce” di Leonardo sia nel corridoio in mezzo ad altre decine di opere tanto da essere quasi invisibile e mi sfugge in egual modo perché per vedere la Gioconda bisogna letteralmente fare a pugni.. [Momento polemico OFF].
Anche qui ci siamo persi un paio di opere (La zattera della medusa e La libertà che guida il popolo) ma pazienza, alla fine eravamo talmente distrutti che ci siamo trascinati a stento fino al Mac Donald più vicino.
Il resto del pomeriggio e’ stato all’insegna del caxxeggio, un saltino all’Opera (che ha un accento da qualche parte…), i saldi di Zara, galeries laFayette, qualcosa di fresco al mango da Starbucks perché sia mai che non ci passi almeno una volta e poi di corsa a Les Hall perché avevo visto un negozietto dove comprare il mio anellino di quest’anno (ne compro uno ad ogni vacanza) e veloci perché alle 7:30 minuti e 12 secondi qui chiude tutto!
Cenato a una creperie chemenzionare è d’obbligo: La petite bretonne (sempr ein zona centre pompidou) e finalmente ho cenato anche io! Niente cipolla ne’ formaggio! Una crêpes italienne con vera mozzarella, vero pomodoro e vero prosciutto crudo e una coccolosissima crepes banane, cioccolato, crema chantilly e gelato (slurp) che Panky ha “inglobato” in 43 secondi netti!
Al netto di tutto e in conclusione va detto che abbiamo fatto una media di 23.000 passi (a testa) al giorno e soprattutto che a Parigi a fine luglio fa caldo! Veramente caldo!
Non posterò foto della Gioconda, uno perchè sono infastidita dall’organizzazione del Louvre e due, soprattutto, perchè la signora va vista di persona.
Le piace essere contesa ma ha un fascino che nessun altro quadro al mondo possiede.
CONSIGLI E ISTRUZIONI PER L’USO
- In estate fa caldo, umido poiché siamo in una città fluviale, quindi a costo di sembrare quelli di Studio aperto bagnatevi i capelli e le gambe spesso. Non ho visto molte fontanelle ma è pieno di simpatici personaggi locali che vi vendono acquetta a 1 euro (non bevetela però mi raccomando non è sigillata e non so dove la prendono!)
- Abbandonate l’idea di prendere i mezzo di superficie, passano a loro discrezione e fantasia, Parigi si gira in metropolitana ma pare che l’aria condizionata sui treni sia ancora un miraggio, pertanto dotatevi di un ventilatorino a pile, (nelle storie in evidenza su IG alcuni dettagli interessanti a proposito…) se avete bambini sotto il metro di altezza attenzione perchè potrebbero letteralmente essere inglobati dalla folla in alcuni orari, avete presente le funi da scalata per restare tutti attaccati? E’ un acquisto utile…
- I francesi non brillano per pulizia in generale, perdonatemi la cattiveria ma in 3 giorni vicino all’hotel non ho visto svuotare la spazzatura e non mi lamenterò mai più degli odori presenti d’estate sui filobus di Milano, del resto sono gli inventori del profumo, ci sarà un motivo… Non hanno il bidet come in ogni altro paese ad eccezione dell’Italia e pertanto non brillano per la produzione di prodotti detergenti non aggressivi e più in generale per prodotti detergenti. Sono entrata da Lush e c’erano 1/3 dei prodotti che trovo in Italia…
Primo consiglio: salviettine intime, assolutamente se volete mantenere sano il vostro apparato riproduttore. Anche le salviettine rinfrescanti sono utili da portare in giro per via del caldo. Non dimenticate un igienizzante per le mani… Capirete che con i mezzi pubblici sempre stracolmi è una necessità e credetemi io non sono una fissata con l’igiene…
Bagno doccia, creme e balsamo idratante per i capelli. Non mi è chiaro se sia colpa dell’acqua, del caldo o dei prodotti trovati in hotel ma pelle e capelli erano un disastro! - I souvenir nei musei costano un delirio pertanto cercate in giro le calamite, palline con la neve, tovagliette per la colazione, sono carine e non vi pelano. Sotto la torre Eiffel vi svendono 5 portachiavi con la torre a solo 1 euro! Amici e parenti acccontentati a prezzo modico!
- Il costo dell’acqua è pari a quello delle bibite (anzi alcune costano meno), 2 euro a bottiglietta. Comprate le bottiglie da un litro e mezzo al supermercato poi travaserete la sera in quelle più comode da portare in giro.
- La moda parigina è la stessa di Milano ma costa di più, alla galerie la fayette andateci solo se volete vedere il soffitto e le balconate interne. Non ho avuto tempo materiale di girare per bene (lo shopping non è mai stata la mia priorità) ma i negozi che ho visto in giro specialmente negli champs elysee sono gli stessi di galleria Vittorio Emanuele o corso Buenos Aires quindi non saprei darvi consigli in merito.
Da Parigi è tutto e… Buone Vacanze!!!