Chi mi legge già da un po’ sa che sono un’appassionata di fotografia.
Ho scattato le mie prime foto con la Fujica di mio padre a 10/11 anni.
Presumo che mio padre non abbia fatto corsi di fotografia all’epoca ma amava la tecnologia, pertanto la macchina che mi ha lasciato in eredità è perfettamente funzionante, completa di tele (ai tempi si chiamava semplicemente così perché ne esisteva solo uno), flash e persino esposimetro (che credo i “giovani d’oggi” non sappiano nemmeno cos’è…)!
Un giorno magari, inserirò un rullino e le renderò nuovamente onore.

Anni dopo sono passata a una Canon Eos analogica e dopo uno stop di più di 15 anni, sono tornata a tenere fra le mani una reflex. Ora uso più che altro il cellulare perchè amo la street photography, in attesa di potermi permettere una mirrorless.
In più di 35 anni ho studiato fotografia, ho fatto un corso allo IED di Milano con lezioni di stampa in camera oscura, ho dato l’esame di fotografia in università e qualche anno fa ho fatto il corso online del MOMA di New York: Seeing Through Photographs.

Preciso che dopo questa premessa, in cui me la sto oggettivamente tirando, seppure faccia parte del mio essere una tipica milanese acida e snob, NON SONO UNA FOTOGRAFA, né mi ritengo tale, perché la fotografia non è il mio lavoro e mai lo diventerà.
Però di fotografia, diciamo che, ci capisco abbastanza…
Come chiunque abbia studiato o sia semplicemente appassionato, ho conosciuto la fotografia paesaggistica, il ritratto, lo still life (che ai tempi era molto più banalmente “natura morta”), la street photography, lo street style, il glamour, l’urbex e… La fotografia di nudo e la fotografia erotica,
e qui casca l’asino.
Una volta i fotografi (quelli veri) non usavano i social network, avevano siti personali, portfolio, esponevano nelle gallerie. Ora i fotografi utilizzano diverse piattaforme, da flickr a 500px fino ad arrivare a Instagram, più “popolare” e ottima vetrina.
Il problema è che ora, tutti pensano di essere fotografi, piazzano un bel PH davanti al nome/nickname e il gioco è fatto.
Non mi soffermerò in questo post, su cosa contraddistingue un fotografo da un PH social, perchè, forse, lo farò più avanti ma, vorrei chiarire la differenza fra fotografia glamour, di nudo, erotica e… La ormai sdoganata pornografia.
Purtroppo per i tanti PH che vagano nel web e per i tanti utenti che li ammirano e ammirano le forme in bella vista di giovani modelle o, più spesso, donne in cerca di fama e/o altro…, la fotografia di nudo è un genere molto difficile, in cui il confine tra una bella foto e la più brutale volgarità da sito porno, è veramente e terribilmente sottile.
Credo che il modo più semplice per spiegare cosa intendo sia con dei “disegnini”, almeno così non vi tedierò con lunghissime e noiose spiegazioni al limite dello scientifico e condite da quei due anni di anatomia che ricordo.

Ed è sempre pornografia…

Pertanto…

In conclusione quindi:

Liberi poi di mettere tutti i vostri bei like e cuoricini a tette e culi sodi, ci mancherebbe.
Liberi di commentare con: bella fig…, bella gnocca, che chiappe!, dammela subito, meravigliosa, ti tromberei all’istante, ecc ma non venite a dirmi che questa è fotografia, perché il vero fotografo sa benissimo qual è la differenza e la vera “modella” anche.
Facendo così e mi riferisco a voi che guardate e commentate senza attivare mezzo neurone perché non state guardando con occhi e cervello ma solo con le parti basse, sminuite il loro lavoro, perché credetemi, chi fa fotografia di nudo e compagnia bella può passare ore e ore a studiare il progetto fotografico, la luce, la composizione, il punto di vista, e altre ore a fare sentire la modella a suo agio. Inutile forse dirlo ma sempre meglio essere chiari, il vero fotografo non cerca scuse e nemmeno modelle da portarsi a letto.
L’erotismo è qualcosa di mentale, profondo, coinvolgente, denso di significato.
Qualcosa che pochi riescono a trasmettere con un’immagine.
Per capirci meglio, eccovi un esempio, vi presento: Lukas Dvorak
La pornografia di cui sono ricchi tutti i siti che ho citato sopra invece, a eccezione di Instagram dove fortunatamente non è assolutamente permessa, è solo “cibo per affamati” che preferiscono l’esibizionismo amatoriale (spesso anche esteticamente talmente brutto e volgare da far passare ogni voglia…) ai professionisti di film XXXXX.
Non chiamatela però fotografia, perché non so quanti di voi conoscono il significato della parola “fotografia” e non voglio mettervi in difficoltà chiedendovelo ma credetemi che di fotografarsi la patata, il seno o il pene sono capaci tutti.
Anche con un nokia 3310…
[Nota: in questo momento sto spiegando a mia figlia cosa significa “fotografia”…. Santa pazienza…
Mi trovo molto d’accordo: proprio l’altro giorno su Instagram un “photografo” parlava di nudo con i suoi follower a proposito di differenza tra implicito ed esplicito. E mi sono accorto di come si possa fare pornografia anche con un* modell* con i vestiti addosso: fare fotografia erotica è qualcosa di molto complesso. Non basta un vedo/non vedo per fare erotismo.
Anche gli altri generi fotografici possono essere altrettanto complessi da padroneggiare, con la differenza che un Paesaggio brutto, rimane brutto, ma non diventa volgare.
Esattamente! 🙂