Finito il lockdown il bisogno estremo di muovermi ha preso il sopravvento ma eravamo ancora confinati in Lombardia pertanto la meta non poteva essere molto lontana.
Spulciando in rete mi sono ricordata del lago d’Iseo e della famosa istallazione di Christo (pace all’anima sua visto che è passato a miglior vita proprio il giorno in cui siamo andati a Monte Isola..).
Credo tutti ricorderete o comunque avrete sentito parlare del Floating Piers, installazione artistica temporanea dell’artista Christo, consistente in una rete di pontili galleggianti aperta al libero transito pedonale pubblico, sviluppata sul lago d’Iseo tra Sulzano, Montisola e l’Isola di San Paolo. (Fonte: Wikipedia)

Per rendergli onore, nonostante non abbia visto la sua opera se non in foto, due parole sull’artista vanno dette.
Se non siete interessati, scorrete oltre.
Christo nasce a Gabrovo, in Bulgaria, il 13 giugno 1935, considerato apolide, era ai margini della società e si guadagnò da vivere compiendo ritratti, che firmava con il nome della propria famiglia “Javacheff”.
Le sue prime opere firmate “Christo” sono dei dipinti astratti e degli impacchettamenti di oggetti (bottiglie, bidoni, cartoni, tavoli ecc.) o di modelli viventi nella tela o nella plastica. Questi lavori suscitano interesse negli amici, tra cui vi sono Arman e Yves Klein, con cui si unirà nel movimento Nouveau Réalisme.
Conosce Jeanne-Claude nel 1958 a Parigi quando lei, gli commissiona a Christo un ritratto della madre.
La loro relazione inizia solo più tardi, quando Jeanne-Claude lascia il fidanzato, e poi marito, Philippe Planchon dopo la luna di miele poiché si rese conto di essere incinta dell’artista Christo, il quale frequentava sua sorella, Joyce.
[Avrete intuito che benché entrambi formalmente occupati “trombavano” allegramente… Gli artisti…. eh….]
Emigrati negli Stati Uniti nel 1964, dopo avere fatto un po’ di casino a Parigi con installazioni in segno di protesta, cominciano a realizzare dei progetti di ampio respiro, intervenendo in maniera diretta e tangibile su edifici, monumenti o paesaggi interi.
Ecco come è nata la Land Art di cui la coppia è promotrice e vero e proprio manifesto.
Christo è l’artista delle opere, Jeanne-Claude è l’organizzatrice.
Il Floating Piers è una delle opere di Christo e Jeanne-Claude che si inquadrano perfettamente nella categoria Land Art e per quanto a qualcuno possa essere sembrato un semplice “ponte”, sappiate che lo studio, la mappatura della zona, il progetto e i test sono iniziati nel 2014 (l’apertura al pubblico nella primavera del 2016) e ci sono voluti 220.000 cubi di polietilene ad alta densità ricoperti da 100.000 metri quadrati di tessuto per una lunghezza complessiva dei pontili di 3 chilometri.
(Fonte di cui ho rivisitato il testo, sempre Wikipedia)
Diversi critici l’hanno definita kitsch o addirittura una fiera di paese, altri hanno paventato il rischio che l’installazione diventasse “una passerella verso il nulla” e non posso dargli torto tenuto conto che alla fine ben pochi hanno approfondito il significato dell’opera andando semplicemente a fare qualche foto cattura like per i social…
Personalmente, il mio pensiero è che, ognuno è libero di pensarla come meglio crede ma dato anche il nome dell’artista (Che è proprio il nome di battesimo, completo: Christo Yavachev (Христо Явашев)!) mi piace credere che ci sia stata data la possibilità unica di “camminare sulle acque”…
Oltre a questo Christo, ha scelto una zona non particolarmente turistica e meno conosciuta rispetto ai “cugini”, lago Maggiore e lago di Garda, mete decisamente più ambite e “di moda”.
Così facendo (anche per motivi “tecnici” dovuti alla distanza fra le isole) ha dato risalto e arricchito in termini di visibilità tutto il lago d’Iseo e in particolare Monte Isola, che decisamente merita anche oggi di essere visitata.
Ma, dopo le divagazioni artistiche, torniano a Monte Isola e alla nostra gita al lago d’Iseo.
Non potevamo fermarci in loco e pertanto abbiamo bypassato il Santuario della Madonna della Ceriola e il Museo della rete e della memoria, preferendo fare il giro completo dell’isola.
Sveglia presto, tenuta da trekking e via, si parte!

Come di rito ecco alcune info utili se deciderete di andarla a visitare e goderne la indiscutibile bellezza:
COME ARRIVARE
Traghetti per/da Monte Isola – il servizio di navigazione di linea è attivo tutti i giorni dell’anno con frequenza di 15 minuti dai porti di Sulzano per Monte Isola-Peschiera Maraglio e 20 minuti da Sale Marasino per Monte Isola-Carzano.
Battelli per/da Monte Isola – il servizio di navigazione di linea è annuale dai porti di Iseo, Sale Marasino, Sulzano e Tavernola Bergamasca. È possibile raggiungere l’isola da tutte le località costiere da fine marzo ad ottobre.
Info e orari su: Navigazione Lago d’Iseo (Fonte: https://visitlakeiseo.info/territorio/monte-isola/)
COSA VEDERE
L’isola è tutta da vedere, a piedi, in bicicletta o con i piccoli bus che fanno servizio di linea.
Il profilo dell’isola è caratterizzato dalla Rocca Martinengo e dal santuario della Madonna della Ceriola.
La rocca, visibile a mezza collina sopra Sensole, fu fatta erigere nel XIV secolo dagli Oldofredi; la sua torre è posta insolitamente al centro del castello, cinto da fossato. Nonostante l’aspetto bellicoso, l’edificio fu trasformato nel XV secolo dai Martinengo in residenza.
Sulla vetta spicca il bianco santuario sorto, in tempi antichissimi, sui resti di un edificio pagano.
Il capoluogo, Siviano, conserva tracce medievali nelle murature in pietra, negli strettissimi vicoli e nella torre Martinengo. Peschiera Maraglio è il paese più facilmente raggiungibile ed offre, sul lungolago, ristoranti, servizi e negozi.
Il piccolo borgo di Carzano conserva le sue caratteristiche legate all’acqua e ospita, ogni cinque anni, la festa di Santa Croce, che lo vede, insieme al nucleo storico di Novale, interamente decorato da migliaia di fiori di carta.
Infine un po’ di storia e geografia che male non fa:
Monte isola è letteralmente un monte in mezzo al lago. Dichiarato uno dei Borghi più belli d’Italia, ha una superficie complessiva di 12,8 kmq, una circonferenza di circa 9 km ed un’altitudine che raggiunge i 600 metri.
Dodici sono i tipici borghi, alcuni in collina, e altri a lago, caratterizzati da viuzze e vicoli, con un’economia basata da sempre sulla costruzione delle barche in legno, la produzione di reti e la pesca.
La nostra scelta è stata quella, come premesso, di fare tutto il giro dell’isola attraverso la passeggiata degli ulivi.
La strada più pittoresca è sicuramente il tratto a lago tra Peschiera Maraglio e Sensole con vista sull’isoletta privata di San Paolo.
Peschiera Maraglio è infatti solitamente il punto di partenza alla scoperta dell’isola perché è qui che si arriva con il traghetto (almeno in periodo di Covid…).

E a proposito di protocollo Covid, sono necessari almeno per ora, guanti e mascherine e vigono le regole del social distancing.
Seguendo la litoranea in senso orario, si giunge a Sensole e da qui la strada si fa un pochino più ripida per condurvi all’abitato di Menzino, dove, maestosa, si erge la Rocca Oldofredi-Martinengo.
Si sale…
Proseguendo verso nord si raggiunge Siviano, capoluogo dell’Isola e borgo fortificato nel Medioevo.

Da qui, una discesa conduce a Carzano, dal quale si ammira l’isola di Loreto.
Ripresa infine la litoranea il percorso si chiude con il ritorno a Peschiera Maraglio.
I km totali per fare il giro dell’isola sono circa 9 km
Il tempo di percorrenza 2h30 se non fate come noi che ci siamo persi in improbabili percorsi da trekking…
Va detto che dolori al ginocchio postumi e momenti di sconforto per esserci persi nel nulla a parte, siamo persino riuscite a “rubare” degli ottimi gelsi!

Fine della gita.
Penso sia da visitare? Sì.
Di tanto in tanto non adeguarsi alla massa e cercare luoghi meno frequentati (seppure di turisti ce ne erano) è ampliare le proprie vedute e il proprio pensiero nonché dare valore al patrimonio naturale e artistico di molti luoghi spesso non adeguatamente pubblicizzati.
La passerella dorata non c’è più ma l’isola e le sue bellezze sì e credetemi non è da meno!