Il Book Tok – Leggere non ha età

Ebbene sì.
L’ingresso di TikTok nel mondo dell’editoria e della vendita dei libri a oggi, è un fenomeno da oltre 689 milioni di utenti attivi mensili. 
Sul social più amato dai giovanissimi, già da quasi un anno, libri e lettura vengono consigliati e incentivati attraverso video di recensione, haul, consigli e trend, con l’hashtag #BookTok.


E’ così che TikTok è diventato anche spazio letterario, alla faccia di chi credeva fosse solo un social di… caxxate privo di contenuto e i video del #booktok, hanno ormai raggiunto, sempre alla faccia di chi gli vuole male, quasi 10 miliardi di visualizzazioni.

Come funziona e che effetto sta avendo nel mercato librario, che secondo gli esperti, sta crescendo rispetto al numero dei (giovani) lettori, anche proprio grazie all’effetto della piattaforma social?

Oserei dire devastante…
I libri consigliati dai Booktoker scalano rapidamente le classifiche delle maggiori case editrici, i vecchi classici della letteratura tornano di moda, autori emergenti trovano finalmente il loro spazio.

I Booktoker creano o cavalcano trend ispirati a ciò che stanno leggendo, postano brevi video sulla letteratura e soprattutto sull’esperienza letterale utilizzando tracce audio e la musica in modo creativo e originale, il successo è immediato.
Sono nati nel tempo veri e propri gruppi di lettura con ragazzi che si ritrovano sul social in live per leggere insieme, i consigli hanno decine di commenti, le piccole/medie/grosse librerie acquistano visibilità tramite quelli che una volta si chiamavano Vlog e che su Tik Tok diventano esperienze veloci, dirette, spontanee: “ti porto con me in libreria”, “sto leggendo…”, “ti mostro la mia libreria”.


Le fiere dedicate a libri, manga, graphic novel, diventano i luoghi dove incontrarsi e incontrare autori, illustratori e altri lettori ormai noti, veri appuntamenti imperdibili per i fan del leggere!

Perché funziona?
Questo variegato target (da ragazzi/e giovanissimi/e a personaggi anche ultrasessantenni) sa come catturare la reazione viscerale e emotiva che nasce da un libro, quella che non viene fuori in una recensione scritta.
Emozione che sia il coetaneo che chi è un po’ più avvezzo al mondo veloce, immediato e visivo di Tik Tok, oggi reputa più REALE e più VERA.

#BookTok è una potente dimostrazione del potere del contenuto generato dagli utenti e poiché è fatto da persone comuni per persone comuni, parla il loro linguaggio in modo diretto. Un modo che nessuna campagna di marketing può sperare di eguagliare.

Pensateci bene perché questo è l’ennesimo esempio di quanto sia sbagliata la concezione che si ha delle nuove generazioni che, secondo alcuni (vecchi) punti di vista, non sono buone a niente se non a perdere tempo sui social e in generale in rete.
Se è vero che i giovani di oggi passano la maggior parte del loro tempo sulle piattaforme online, è anche vero che questa è la nuova realtà, bisogna farsene una ragione e come spesso ho detto, sapere come usarla in modo intelligente e funzionale.
I giovani nati nell’era digitale, la Generazione Z insieme a qualche Millennial, sono un’enorme fonte di idee e creatività e il fenomeno #BookTok ne è un esempio lampante.

Non sono solo io e qualche altra book lover a dirlo, lo dimostra il atto che oggi, sono diversi i BookTokers contattati dagli editori al fine di aumentare questo tipo di promozione dal grande riscontro economico ed educativo.

Spiacente per i miscredenti e per chi come sempre giudica senza conoscere ma oggi, TikTok è la nuova frontiera della diffusione culturale e le più recenti generazioni (a scapito dei boomer che ancora stanno a polemizzare sulla qualunque e postare buongiornissimi su Facebook), i migliori promotori di conoscenza!

Per chi ancora non è convinto, qualche numero…

La rivista online americana Book Riot si è occupata di raccogliere una serie di dati sulla relazione tra l’editoria e TikTok. Tra le conclusioni emerse dall’analisi un dato in particolare salta all’occhio: la maggior parte dei libri di cui si tratta nei video appartiene al genere fantasy e a quello Young Adult.
La serie Divergent di Veronica Roth o quella del’Attraversaspecchi di Christelle Dabosad sono ai primi posti delle classifiche insieme all’ormai noto e letto credo da quasi tutti, ACOTAR (La serie della corte di rose e spine) dell’autrice americana Sarah J. Maas.
Il genere più spicy come la saga della Black Dinasty di Marilenna Barbagallo, stupisce e conquista, il romance lascia in lacrime migliaia di adolescenti.
Non mancano neanche libri su tematiche sociali o di carattere LGBTQ+.
In questo fiume di parole, a sorprendere è il fatto che la data di pubblicazione di questi titoli risale mediamente all’ultimo decennio e tra i libri citati nel #Booktok, figurano anche classici della letteratura mondiale, che tornano così attualissimi!

1 a 0 per Tik Tok, vittoria netta nella battaglia fra social per accaparrarsi il consenso dei giovani ma anche ormai dei meno giovani perché naturalmente, sembra quasi inutile dirlo, da lettrice compulsiva quale sono da sempre, ho aderito e mi sono unita a questo fenomeno ben presto, arrivando a snobbare un po’ tutti i cari figli di Zuck…

Ps: Su Tik Tok mi trovate come @volevofare (Barbara A.)

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3 pensieri su “Il Book Tok – Leggere non ha età

  1. Trovo, da miscredente, interessante quello che scrivi. Ammetto una condizione da terziario arretrato che, certo, non mi aiuta a comprendere la portata del fenomeno. Ho la fortuna di aver già dato, come si dice, questo mi fornisce alibi, ma mi rende anche curioso. Dunque, grazie per la dritta.

    1. Io leggo da sempre, ho sempre amato leggere e forse negli ultimi anni mi ero allontanata un po’ da questa passione per mancanza di tempo e dedizione ad altre. Tik Tok l’ho scoperto grazie a mia figlia e per lavoro e all’inizio, beh, facevo parti di chi non lo capiva un granchè, ho però dovuto ricredermi e nelle ultime settimane in cui ho cercato di comprendere meglio il fenomeno Book Tok mi sono resa conto che ho ripreso a leggere con più entusiasmo di prima. Se ha sbloccato me, significa che vale la pena dargli un po’ di attenzione 🙂

      1. Forse la mia passione per le librerie, la loro frequentazione costante, mi ha tenuto abbastanza distante dai social. C’è anche un dato anagrafico che mi frena, pure il fatto che, per lavoro, sto troppo davanti allo schermo. Quando stacco, decido di farlo completamente, già col blog mi sa che mi concedo ampia eccezione. Ma credo che lo stimolo alla lettura sia importante, e se nuovi strumenti riescono a produrlo, sono veramente felice che sia così.

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