Il valore “umano” dei Social Network

Venerdì 17 aprile, con un asteroide che pare passasse vicino alla Terra, in piena pandemia, ho deciso di direi addio a Instagram.

Riporto foto e commento (che hanno letto in pochi in proporzione al numero dei like).

volevofare
By bye IG.
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Sono una persona razionale e si, anche egocentrica.
Soprattutto non sono una persona “facile” ne’ purtroppo superficiale. Sono diretta, esplicita, con una discreta intelligenza e pretendo che chi decide di interagire con me mostri le stesse caratteristiche, neuroni inclusi.
Non sono una sfida da vincere, un trofeo da esibire, l’ennesima figurina da aggiungere alla collezione.
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Questa 40ena passata come tutti in gran parte sui social, mi ha mostrato ancor di più, proprio tutto ciò che fatico da sempre a tollerare: la superficialità, l’apparenza, il cercare sempre e solo il facile, i contatti creati per interessi o necessità “fisiche”, il non vedere oltre, l’inganno, il paraculismo, i cliché, il futile.
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Tolta la possibilità di avere a disposizione un “mondo” da fotografare si sono visti i limiti anche di quest’arte che non smetterò di amare.
Non parliamo poi del “leggere”, forse il 5% legge le caption, basta vedere i commenti.
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IG è diventato come prima di lui altri social e community, luogo di cacciatori e di prede, di ricerca spasmodica di un’attenzione che manca.
Il manifesto dell’incapacità di stare soli o di affrontare i propri problemi, del non essere più capaci di gestire un confronto reale e di compiere “gesti tangibili” seppur a distanza di un metro e con una mascherina.
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La falsità di quello che è solo un mondo illusorio creato ad arte seduti su un divano.
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Quello che ci stanno togliendo i social network e l’uso che se ne fa, e’ il dialogo, il confronto, il pensiero, la capacità di analisi, quella di esprimersi. La possibilità di essere se stessi e persino la voce e il tono soffocati dalla digitazione convulsa di parole scritte che possono significare tutto o nulla perché “scrivere parole” senza metterci la faccia e’ troppo semplice.
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A queste condizioni io non ci sto più.
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Ho un blog, una pagina Facebook collegata al blog e a questo profilo che non sparirà ma verrà ripulito.
Sul blog c’è la mia email (forse c’è anche qui), alcuni hanno il mio numero di telefono, mi troverete se vorrete farlo.
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Altrimenti pazienza, si chiama selezione naturale dei rapporti che vale la pena mantenere.

Non mi addentrerò in ulteriori spiegazioni di questa scelta ma a distanza di soli 3 giorni ho avuto la conferma di ciò che ho scritto.
Premesso che, ho tolto tutte le foto personali mie e di Alice, ho tolto le stories in evidenza, ho tolto il follow a persone che dopo anni di “reciproco seguito” con mia più o meno regolare interazione, non hanno mai messo un like o un commento (da tempo inserivo chi interagiva nella lista degli “amici ristretti” proprio per capire quanta effettiva interazione ci fosse, curiosità anche attinente al mio lavoro).
Bene, questo è quello che è successo quando ho postato:

  • 69 commenti
  • 324 like
  • 1.028 account raggiunti
  • 1.181 impression
  • 1 redirect
  • 5/6 messaggi in direct

I commenti e i direct sono stati molto solidali, comprensivi, carini, alcuni persino affettuosi, righe e righe di pensieri anche piuttosto articolati.
[Veniva quasi da credergli…]
Non sono mancati quelli “paraculi” come sempre e nemmeno quelli di chi non ha letto manco la prima riga della caption, immancabili anche i nostri cari BOT.
Non li riporterò qui, se avete voglia potete andare a leggerli così, vi renderete conto di quanto ciò che ho scritto nel mio “addio” non solo sia vero ma come direbbe il caro Thanos, sia ineluttabile.
Perchè ciò che è accaduto in 3 giorni è stato, che di quei 2500 follower, di quei 324 che hanno messo il like al post, di chi mi ha scritto in direct (e in direct mi scriveva da tempo) e dopo le belle parole in quei 69 commenti “tutto si è perso come lacrime nelle pioggia”

In dieci persone hanno fatto accesso a questo blog anche se non hanno lasciato commenti, cosa che non mi stupisce tenuto conto che se non leggevano tutte le caption figuriamoci se leggono post così lunghi…
Il post più letto è stato naturalmente quello sull’orgasmo femminile… [Ma davvero?]
Addirittura uno mi ha scritto un paio di mail per caxxiarmi per aver lasciato IG e dopo avere articolato maggiormente e più nel dettaglio le mie motivazioni, è scomparso nel nulla.
Un altro mi ha chiesto l’amicizia su Facebook nella piena consapevolezza che lo uso veramente di rado.

Ringrazio la sincerità e genuinità dell’unica persona, che preoccupato per un repost del mio “addio” pubblicato nelle stories di un contatto comune in cui sembrava fossi passata a miglior vita, mi ha cercato prima su google, poi qui e ora ci sentiamo via whatsapp.

In compenso, una trentina mi hanno già defollowato, molti hanno tolto commenti e tag, alcuni hanno persino tolto i miei commenti dai loro post.
[Siete incredibili!]

Questo mio abbandonare il social fotografico si è rivelato quindi anche un esperimento concreto sull’utilità dei social network, sulla superficialità e l’egocentrismo di cui abbondano e sulla totale mancanza di “umanità” e sincerità di chi li frequenta.
Persino ora che, causa covid, sono diventati uno dei pochi mezzi di “contatto” fra le persone.

[Coscienza di Barbara: però dovevi aspettartelo in fondo, gestisci community da ormai 20 anni e ancora non hai capito che se uno/a “cerca” (di qualsiasi ricerca si tratti) sui Social è perché evidentemente o gli costa troppa fatica o non trova nella vita reale? Sei recidiva e poi finisce sempre che li mandi tutti a quel paese… Che testa dura!]


Se tanto mi da tanto, suggerisco a chi ingenuamente pensa ancora che i social possano portare beneficio alle loro attività, iniziative, passioni o quant’altro di cambiare strada o comunque non illudersi, perchè è vero che io non avevo “numeri da influencer” ma se una media di 400 like a foto, dai 30 ai 40 commenti per post e circa 300 visualizzazioni per ogni singola stories non hanno portato a nulla di concreto in termini di “seguito”, dubito nessuno di voi possa riuscire a vendere nemmeno gli elastici per capelli.
I blogger meglio restino sui blog, il popolo di Instagram non ama leggere.
Per quanto riguarda gli pseudo fotografi, beh… Scegliete altre piattaforme.
Delle vostre foto credetemi non gliene frega nulla a nessuno a meno che non ci siano parti femminili procaci ben in vista e siccome per apprezzare il lavoro di un vero fotografo, in teoria, si dovrebbe “conoscere” il pensiero di chi sta dietro alla reflex state pure tranquilli che del vostro pensiero interessa ancor meno.
Se invece puntate a fare le modelle/modelli, eh….. Non mancheranno le proposte di shooting ma se credete di diventare famosi così temo non abbiate scelto la giusta via.

Anche per quanto riguarda i “bisognosi” di attenzione sono tempi duri.
Pare vada guadagnata di giorno in giorno e naturalmente cercando di diventare ciò che gli altri vogliono da voi. Resteranno comunque pur sempre bolle di sapone che esploderanno appena vi allontanerete per una settimana.

In conclusione quindi, questo Social Network, come mesi fa avevo spiegato in una stories proprio su Instagram, è diventato, gattini e tette…
Nulla di più.

L’Instagram a cui mi ero iscritta e con cui mi divertivo non esiste più purtroppo.

Ha ragione chi dice che dovrei fregarmene, che dovrei postare le mie foto e basta, che dovrei fare stories solo per divertirmi, ecc. Ha ragione persino Alice quando dice che non dovrei rispondere ai direct ma allora che Social è?
Così crollerebbero le basi della condivisione, della curiosità, dell’avere o usufruire di consigli, dell’interazione.

E poi… Come spesso dice in questi giorni il mio Sindaco, vedete, io sono molto gelosa di me stessa, di ciò che sono, della mia autenticità e non ultimo delle mie fotografie, dei miei disegni, della mia vita e persino delle mie ricette.
Sarà la vecchia che avanza ma non butterò né darò più in pasto “me stessa” a un gregge di pecore.


Del resto, seppure la mia superficiale immagine di milanese acida e snob odi dovere dare ragione alle persone, questa è la cosa più sensata che mi sono sentita dire a oggi.

Test superato in pochissimi…

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7 pensieri su “Il valore “umano” dei Social Network

  1. Se non ti ci ritrovavi più hai fatto bene a lasciare.
    Non sono sbagliati i sociali ma l’uso improprio che ne viene fatto.
    Ti auguro di trovare qui quello che ti fa sentire a tuo agio.
    Buona serata.

  2. Mittente —- Dj Manuel – Dyinglight
    Oggetto: il tuo addio ad Instagram

    Buongiorno Barbara,
    qualunque argomento avrei potuto citare per farti recedere da una decisione dettata dalla negatività imperante nella tua realtà, a me sconosciuta, avrebbe assunto per te un retrogusto amaro; ho desistito, perciò, nel voler interagire con la tua persona, nella speranza vana e superflua che non avresti gettato al vento una tua grande passione e fonte inesauribile di creatività ed espressività commisurata ad un alto grado d’intelletto fuori dall’ordinario e fortemente attrattivo per chi, nei suoi limiti esterni, sa coglierne l’unicità che si discosta dalla massa belante.
    Chi ( riferendomi alla tua persona ), in modo oggettivo e soggettivo, coglie l’istante “ fotografandolo “ e sapendolo declinare in poesia, sentimento ed emozioni capaci di carpirne l’interesse di uno sconosciuto che, casualmente, ha impattato sul tuo profilo IG senza alcun recondito scopo.
    Posso solo esprimerti il mio rammarico per questa tua decisione nella speranza che tu possa rifletterci e soprassedere a una decisione che castra un lato cosi bello e seducente per chi si inebria delle vedute altrui cercando in quei pozzi dove vi sgorga acqua pura e sorgiva.

    Buona giornata Barbara

    1. In questo momento per tutta una serie di motivi più o meno sensati preferisco “castrare” questo mio lato tornando alla più antica passione per il blogging che racchiude in sè una serie di opportunità maggiori per esporre le mie passioni e che fortunatamente è esente (almeno per ora) dalla falsità dei social network. Non credo nel “per sempre” né nel “mai più” pertanto magari un giorno deciderò di tornare su IG, magari lo farò con un format diverso o un atteggiamento che offra meno me stessa e che pertanto non mi costringa a dovermi scontrare con l’egocentrismo e l’egoismo altrui. Magari imparerò che serve maggiore menefreghismo. In ogni caso questo mio addio ha dato piena conferma a ciò che pensavo e per certi aspetti temevo e quindi è stato ed è sicuramente un incentivo a restare lontana da quel mondo.

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