C’era una volta e c’è ancora una stanza su Clubhouse chiamata “IL SALOTTO FOTOGRAFICO”.
La room viene aperta tutti i giorni ed è gestita da Luca Maci, Angelo Ferrillo e Francesco Brunello.
Nella stanza si parla soprattutto di fotografia tenuto conto che fa parte de IL CLUB DELLA FOTOGRAFIA e grazie alla passione di Angelo e al prezioso contributo di molti altri fra cui Laura Manione si è iniziato da alcune settimane a parlare di libri di fotografia, critica fotografica, saggi, cinema, tutti quei libri, insomma, che possono essere di spunto, oltre che un piacere da leggere e visionare, per fotografi e appassionati di fotografia.
Ad oggi ormai il “parlare di libri” è un must della stanza e mentre si sentono suonare i campanelli per i corrieri che consegnano gli ultimi acquisti, disquisizioni su come fare crescere un avocado, aperitivi casalinghi con le patatine dell’ikea, i libri non mancano mai e personalmente sono convinta che siano ESSENZIALI per potere crescere in questo mondo o anche solo per rinvigore la nostra cultura fotografica e non oltre che tenere allenate le nostre sinapsi.
Naturalmente è anche un piacere indescrivibile in un mondo ormai così digitalizzato, potere vedere immagini su carta, poterle toccare, sentire, entrare quasi a farne parte.
Siccome però io a volte ho veramente la memoria di Dori e non tutti si può sempre essere presenti nel “salotto”, ho deciso di raccogliere quei libri di cui tanto si è parlato e tanto si parlerà ancora, in un bel pdf scaricabile, in modo che chiunque possa avere una “lista” sempre a portata di mano (con tanto di caselline da spuntare se già li si possiedono).
Ovviamente è la prima ma non sarà l’ultima ma per il momento c’è abbastanza materiale per riempire questo periodo di permanenza “forzata” nelle nostre case.
Ringrazio tutti i partecipanti al Salotto Fotografico e quanti hanno contribuito alla stesura di questo primo viaggio nel mondo dei libri fotografici e non e vi aspetto insieme a tutti gli altri per continuarlo insieme!
NOTA A MARGINE; l’immagine in copertina non poteva che essere quella di una delle “nicchie” di libri di Angelo Ferrillo
Grazie👍☺️
Grazie